Aree destinati a mezzi e soccorsi

AREE DESTINATE A MEZZI E SOCCORSI

 

Devono essere necessariamente individuate dai Sindaci i cui comuni sono sedi di C.O.M poiché da tali aree partono i soccorsi per tutti i comuni afferenti. Tali aree garantiscono un razionale impiego dei soccorsi, dei mezzi e delle risorse nelle zone di intervento (devono avere dimensioni di circa 6000 m² per accogliere almeno due campi base). Si devono individuare aree/strutture non soggette a rischio, possibilmente ubicate nelle vicinanze di risorse idriche, elettriche e ricettive per lo smaltimento di acque reflue. Sulla cartografia andrà segnalato in giallo il percorso migliore per accedervi. Possono essere utilizzate per un periodo comprese tra poche settimane e qualche mese. Da questa area partono i soccorsi coordinati dai Centri Operativi e saranno utilizzate per tutto il periodo necessario al completamento delle operazioni di soccorso.

A livello comunale deve essere individuata un’area necessaria ad ospitare le risorse che vengono destinate ad operare nel territorio comunale.

A livello provinciale, i comuni afferenti al C.O.M., devono congiuntamente individuare, con il supporto delle Amministrazioni provinciale e regionale, almeno un’ulteriore area di ammassamento soccorsi in grado di rispondere alle esigenze dell’ambito territoriale.

A livello regionale, la Regione, d’intesa con il Dipartimento della protezione civile e gli Enti interessati, individua aree di ammassamento soccorritori nazionali, in numero di almeno una per provincia, per l’attuazione del modello di intervento nazionale.

Tali aree dovranno avere dimensioni medie di circa 25.000 m², in grado di ospitare un minimo di circa 200 soccorritori, dovranno essere pavimentate e raggiungibili attraverso autostrade e/o strade statali principali, nonché essere fornite dei servizi essenziali. Inoltre dovranno essere individuate tenendo conto dei criteri quali:

  • Posizione baricentrica nei territori provinciali, in maniera da garantire la più ampia copertura possibile, fermo restando le criticità legate alla morfologia del territorio;
  • Accessibilità alle aree attraverso percorsi individuati su arterie principali;
  • Urbanizzazione del sito.

Inoltre deve essere individuata un’area di stoccaggio e smistamento risorse, da utilizzare quali area strategica per il supporto logistico di livello nazionale per le risorse provenienti da fuori regione. Tale area dovrà essere in grado di garantire lo stoccaggio dei materiali in ambienti coperti, sorvegliati e attrezzati per la movimentazione dei carichi.

I requisiti sono:

  • sicurezza del sito a frane, crolli ed allagamenti;
  • vicinanza a reti idriche, fognarie ed elettriche;
  • sicurezza del percorso per il raggiungimento dell’area;
  • la raggiungibilità mediante mezzi di grande dimensione;
  • l’eventuale polifunzionalità dell’area.

I lineamenti della pianificazione, come indicato dall’art.6 e 11 della legge nazionale n.225 del 1992, consistono nell’individuazione degli obiettivi da conseguire per dare una adeguata risposta di protezione civile ad una qualsiasi situazione di emergenza.

Gli obiettivi sono il coordinamento dei centri operativi, la salvaguardia della popolazione attraverso la predisposizione del piano di evacuazione ed assistenza sanitaria; i rapporti con le istituzioni locali per il supporto all’attività di emergenza, l’informazione alla popolazione, la salvaguardia del sistema produttivo locale; il ripristino della viabilità; la funzionalità delle telecomunicazione e dei servizi essenziali; il censimento e la salvaguardia dei beni culturali; la modulistica per il censimento dei danni a persone e cose e la relazione giornaliera dell’intervento

Il modello di intervento è invece l’insieme, ordinato e coordinato, delle procedure da sviluppare al verificarsi dell’evento in termini di individuazione di competenze e responsabilità e successione logica delle azioni.

Le azioni da svolgere sono suddivise secondo le aree di competenza delle funzioni di supporto previste dal metodo Augustus.

Il modello di intervento si rende operativo attraverso l’attivazione da parte del Sindaco del C.O.C. (centro operativo comunale).

Il C.C.S (Centro Coordinamento Soccorsi) è il massimo organo di gestione delle attività di protezione civile a livello provinciale. Si identifica in una struttura operativa che elabora iol quadro determinato della calamità, riceve le richieste di intervento e soccorso provenienti da altre strutture operative ed elabora strategie di intervento operativo e supporto logistico necessarie al superamento delle emergenze in corso.

Si distinguono due aree:

  • aree strategia: alla quale afferiscono i soggetti preposti a prendere le decisioni
  • area operativa: nella quale operano 14 funzioni di supporto che, in coordinamento con l’area strategica ed il responsabile dell’emergenza, determinano gli interventi di settore e globali necessari al superamenti dell’emergenza.

C.O.M. (Centro Operativo Misto): Il C.O.M. è una struttura operativa decentrata che coordina le attività in emergenza di più Comuni, in supporto alle attività dei Sindaci dei Comuni colpiti dalle calamità svolgendo, su una base territoriale più ristretta rispetto al C.C.S., analoghi compiti di determinazione del quadro di evento, di riscontro delle necessità rappresentati dai comuni di riferimento e di intervento logistico operativo.

Si struttura quale luogo di riferimento per un numero preordinato e conosciuto di comuni. L’ubicazione del C.O.M è di norma baricentrica rispetto i comuni afferenti ed è opportuno che sia localizzata in strutture antisismiche, non vulnerabili a qualsiasi tipi di rischio.

C.O.C. (Centro Operativo Comunale): Il Sindaco, per assicurare nell’ambito del proprio territorio comunale la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione, si avvale del C.O.C.

L’ubicazione del C.O.C. dovrà essere in strutture antisismiche, in aree di facile accesso e non vulnerabili. Queste strutture devono essere dotate di un piazzale attiguo che abbia dimensioni sufficienti ad accogliere mezzi pesanti e quanto altro occorre in stato di emergenza.

Al C.O.C afferiscono i livelli decisionali di tutta la struttura comunale riassunta nelle responsabilità sindacali; di norma il livello decisionale è assunto dal Sindaco il quale, attraverso un sistema comunale di protezione civile, individua le azioni e le strategie necessarie al superamento dell’evento.

Il C.O.C. opera in un luogo di coordinamento detto “Sala Operativa” in cui convengono tutte le notizie collegate all’evento e nella quale vengono prese decisioni relative al suo superamento. E’ attivato dal Sindaco in previsione di un evento o in immediata conseguenza dello stesso e rimane operativo fino alla risoluzione delle problematiche generate dall’evento stesso.

Attraverso l’attivazione delle funzioni di supporto, il Sindaco individua i responsabili delle funzioni essenziali necessarie per la gestione dell’emergenza e garantisce il continuo aggiornamento del piano tramite le attività dei responsabili in “tempo di pace”. Tramite l’attività dei responsabili delle funzioni di supporto si avrà la possibilità di tenere sempre efficiente il piano di emergenza che individua, per ogni funzione, un unico responsabile sia in emergenza che in situazione ordinaria.

In caso di evento calamitoso previsto o in atto, il Sindaco metterà in atto un modello d’intervento che prevede:

  • immediata reperibilità dei funzionari del C.O.C.
  • l’attivazione dei monitoraggi d’evento con l’eventuale istituzione di uno stato di presidio H24
  • il controllo del territorio, la delimitazione delle aree a rischio, gli eventuali sgombri cautelativi, la predisposizione dei cancelli stradali e quant’altro di necessità per assicurare la pubblica e privata incolumità e l’organizzazione dei soccorsi
  • l’impiego organizzato della polizia municipale assistita dalle organizzazioni di volontariato o dalla squadra comunale
  • l’allertamento della popolazione
  • l’organizzazione ed il presidio delle aree/strutture di attesa
  • l’allestimento delle aree/strutture di ricovero per la popolazione

LE NOSTRE LINEE GUIDA

piano comunale – linee guida Associazione AMPA

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